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Tranne poche eccezioni legate ad alcune attività lavorative tra cui gli ambienti sanitari, il rischio biologico è spesso poco conosciuto e sottostimato in molti luoghi di lavoro.

Il protagonista è “BioRisk”, “l’agente biologico” che veste di volta in volta gli indumenti di lavoro dei diversi comparti e interessa vari punti critici del ciclo produttivo, ossia dove è maggiore la probabilità di esposizione ad agenti biologici. La sua presenza indica come gli agenti biologici siano presenti in tutti gli ambienti di vita e di lavoro; ciò che cambia è la concentrazione e la tipologia che può includere anche eventuali patogeni o patogeni opportunisti per l’uomo.

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Il rischio biologico sia trasversale e presente tanto in attività lavorative in cui “tradizionalmente” è riconosciuta la presenza di agenti biologici quali allevamenti o macelli, quanto in attività caratterizzate sempre più spesso da rischi “emergenti” quali gli aeroporti e il trasporto aereo, o attività frutto della moda degli ultimi anni, come i centri che effettuano piercing e tatuaggi. A ciò va sicuramente aggiunto anche quel mondo professionale, in crescita esponenziale negli ultimi anni, che riguarda l’assistenza familiare ad anziani, disabili e malati.

Gli agenti biologici possono essere trasmessi all'uomo attraverso : via respiratoria, via orale, via cutanea, via parenterale, tramite artropodi. Le malattie possono essere trasmesse direttamente ed indirettamente all'uomo anche da animali in tal caso tecnicamente si parla di zoonosi. 

La zoonosi è insita in qualsiasi attività di manipolazione merci, nella cernita e gestione in genere di rifiuti di qualsiasi origine e caratteristica merceologica

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